Un’intervista a ChatGPT per comprendere le potenzialità dell’IA nella scrittura di contenuti di qualità.
“Ti ho fatto un regalo!”, inizia così la storia dietro questo articolo. Roberto, Head of SEO ed entusiasta early adopter di qualsiasi nuova piattaforma digitale, si avvicina alla mia scrivania e, in una delle schede aperte sul mio Mac, digita “chat gtp”.
“Cos’è?” gli chiedo, “Un regalo che ti resterà a vita” (è drammatico, lui) “Ti ho appena svoltato il lavoro!”.
Mi fa scoprire, così, che ChatGPT è un software online di intelligenza artificiale messo a disposizione da OpenAI, una società di ricerca e sviluppo sull’intelligenza artificiale che vuole “garantire che l'intelligenza artificiale vada a beneficio di tutta l’umanità”.
“Chiedigli qualsiasi cosa, dai, può rispondere a tutto!”, a tratti mi sembra di essere davanti a Giorgio Mastrota che cerca di vendermi un materasso pronto ad assicurarmi sonni meravigliosi e unicorni che sussurrano dolci ninna nanne.
Quindi, per le due ore consecutive, ho intervistato questa intelligenza artificiale e ho cercato di capire se veramente avesse potuto semplificarmi il lavoro o se alla fine si fosse rivelata un’Alexa che sa scrivere.
L’argomento di discussione tra me e ChatGPT è proprio questo, e cioè se l’Intelligenza Artificiale può aiutare (o, addirittura, sostituire) un copywriter nella scrittura di questo articolo.
Che tenerezza! Inizio così, in modo brutalmente diretto, per capire con cosa (o chi) ho a che fare. Le do un’altra possibilità, anche perché non ho ancora ben capito che tipo di domande fare, quindi chiedo in che modo può aiutarmi nella scrittura di un articolo sul copywriting.
Mi dice che posso utilizzarla per prendere spunti, idee o fonti per iniziare un articolo. Mentre Google si perde la parola “idea” dalla mia richiesta e mi restituisce dei risultati che corrispondono a quello che le altre persone hanno scritto sul tema, ChatGPT sembra darmi delle rivisitazioni apparentemente “critiche” che rispondono alla mia domanda.
Mi sta forse elencando concretamente i temi sui quali potrei scrivere e che avrà raccolto in giro da altri articoli? Sicuramente, ma mi restituisce dei risultati che cominciano a stimolare il mio ragionamento.
Vado più a fondo.
E scopro che questi elenchi puntati sono proprio una passione e anche che forse sta cominciando a vedersi un inizio di limite: il punto 4 sembra essere un lavoro di SEO copywriting che stenta a essere originale. Mi dice che devo adattarmi ai cambiamenti perché l’AI è una tecnologia e che per questo si evolve spesso: ha ripetuto la mia domanda e l’ha trasformata in una risposta.
Non lo so Rick, mi sembra falso. La risposta alla mia domanda non mi soddisfa del tutto, ma forse avevo delle aspettative troppo alte: cos’altro avrebbe potuto rispondermi un software nato per elaborare un’enorme quantità di dati e produrre una risposta pseudo-umana in pochissimi secondi?
Scrittura con intelligenza artificiale: pro e contro di ChatGPT
Decido, quindi, che come intervista preliminare può bastare e riordino i miei giudizi su questo piccolo esperimento con un’osservazione bella, una brutta e un’altra cattiva:
- ChatGPT è uno strumento dalle potenzialità davvero utili: risponde a richieste di programmazione, può generare anche nuove ricette per la cucina, così come rispondere a domande esistenziali: una risorsa veloce da utilizzare, democratica e vicina al nostro modo di parlare, quindi, facile da integrare nel nostro lavoro.
- Grande preoccupazione per le fake news: quanto è “cosciente” della veridicità di tutto ciò che trova sul web? Ancora troppo poco, quindi il rischio di generare altre notizie false, attualmente, è molto alto.
- Sapremo tutti riconoscere un prodotto umano da uno artificiale o ci faremo facilmente ingannare dal suo savoir faire futuristico?
Nel frattempo, utilizzare ChatGPT come fonte di idee, ispirazioni e testarne limiti e potenzialità, non appare sbagliato. Consiglio di approfondire la conoscenza di questo interlocutore così affascinante, protagonista delle ultime tendenze di comunicazione in tutto il mondo.