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04.08.2023
Articolo

Costruire una comunicazione rispettosa senza cadere nel wordwashing

5 minuti

E senza utilizzare le parole “efficace” e “sostenibile” a sproposito.

Costruire una comunicazione rispettosa senza cadere nel wordwashing
Index
  1. Consapevolezza is a state of mind
  2. Parole sostenibili, sì, ma come?
  3. E i social?

La scorsa settimana una persona mi ha detto “Se sento ancora parlare di sostenibilità da qualcuno che poi non fa nemmeno la raccolta differenziata, giuro che”, inserite una minaccia a caso. E cosa potevo dire? Aveva ragione, la comunicazione finta-sostenibile ha rotto. Fare le marchette sulla sostenibilità è una forma davvero perversa di comunicare.

 

Se da un lato il nostro pianeta, mai come oggi, ha bisogno di essere ascoltato e aiutato, dall’altro la comunicazione non è mai stata così cruciale in questa situazione. Utilizzarla in modo farisaico è davvero poco elegante e, a lungo termine, devastante.

 

E allora ho fatto quella che, ultimamente, mi sembra la cosa più utile da fare: studiare le cose negative e trasformarle in qualcosa di positivo a mio (nostro) vantaggio.

 

Prima di iniziare, però, vi consiglio di sospettare di chi vi dice che la sostenibilità è un concetto legato all’ambiente, perché non lo è – o almeno non più. Oggi la sostenibilità è un tema trasversale, profondo come una radice.

Consapevolezza is a state of mind

Sono partita dalla consapevolezza e quindi dalla conoscenza di quello che vuol dire “comunicare in modo efficace, sostenibile”, e ho scoperto che non c’è alcun motivo per non farlo. 

 

Da definizione (qui enormemente ridotta all’osso), “sostenibile” vuol dire qualcosa che valorizza il potenziale attualefuturo per far fronte ai bisogni dell'uomo, e che sia compatibile con le esigenze di salvaguardia delle risorse ambientali.

 

Per efficace si intende qualcosa che produce l’effetto desiderato.

Comunicazione green - Wordwashing

Quindi, deduco che una comunicazione sostenibile ed efficace deve rispondere ai nostri obiettivi e farlo in modo da produrre un effetto positivo sull’ambiente, sulla società, sull’economia, sulla politica, sul futuro… sulla nostra vita, insomma. Ogni comunicazione che immettiamo nel mondo deve far sì che il suo valore sia utile oggi e domani, ovunque, per tutti.

 

Una comunicazione sostenibile non parla solamente di sostenibilità, ma lo è.

Una comunicazione sostenibile è una comunicazione consapevole del suo impatto.

Una comunicazione sostenibile è rispettosa delle persone.

Parole sostenibili, sì, ma come?

Come si costruisce una comunicazione sostenibile? A questo punto, oltre alla sostenibilità, dovremmo introdurre un altro concetto, quello di “ecologia”Dal greco "oikos" (casa)  e "logia" (discorso), è il concetto che più ci avvicina a un comportamento giusto, rispettoso. Prendersi cura della propria casa fisica e digitale, oggi, vuol dire utilizzare una comunicazione che ne preserva gli equilibri e si sviluppa nel rispetto delle persone e dell’ambiente.

Comunicazione - Wordwashing

Vediamo come le nostre parole possono essere sostenibili e diventare soggetti attivi nella salvaguardia del futuro della nostra società; perché comunicazione sostenibile non vuol dire solamente parlare di sostenibilità, ma esprimere questo obiettivo anzitutto nei fatti.

 

  1. preferisci concetti etici a quelli materialistici: scegli le tue parole in modo consapevole e ragionato, tenendo sempre a mente che avranno un impatto e una conseguenza in chi le leggerà;
  2. se vuoi comunicare la sostenibilità, assicurati prima di esserlo già e di saperne abbastanza: sai quanto “consuma” una mail da 1 megabyte? Mediamente 20 grammi di CO2, l’equivalente di una lampadina accesa per 25 minuti;
  3. rispetta il tempo delle persone, è un circolo vizioso: se le informazioni che fornisci sono annacquate, prolisse, sterili, le persone si sentiranno frustrate e il loro comportamento si rifletterà sull’ambiente;
  4. sii responsabile: scegli bene il messaggio da promuovere, le emozioni che vuoi suscitare, è solo tua la responsabilità di quello che immetti nell’ambiente e nella società;
  5. mantieni le distanze dal “wordwashing” (ndr): utilizzare delle parole solo perché di moda è controproducente (ad esempio, dire che il nostro sito è green solo perché abbiamo limitato le animazioni, beh, non è proprio corretto);
  6. prediligi l’onestà autentica: fai promesse che puoi mantenere, sii trasparente nella filiera produttiva, offri informazioni vere, comprovate e sincere;
  7. non inquinare, letteralmente: non urlare con la scrittura, non utilizzare parole nocive e negative che inquinano i luoghi digitali frequentati da persone fisiche.

E i social?

Bella domanda, Ursula, ed ecco la risposta: anche i social sono fondamentali nel grande piano sostenibile della comunicazione e anzi, su questi canali c’è molto da fare!

 

Anche in questo caso è cruciale farsi le giuste domande per costruire una strategia sostenibile ed etica. Ad esempio, prendiamo la domanda più ricercata, “quanto devo pubblicare?” e trasformiamola in “quanto devo pubblicare puntando a inquinare il meno possibile?”. La risposta verrà da sé: valuta quante e quali delle tue informazioni sono davvero utili e di qualità per il tuo pubblico e decidi di conseguenza, affinché non vengano immessi contenuti vacui.

 

Questo ci fa capire che bisogna cambiare il nostro modo di ragionare, di interpretare, ma soprattutto, di fare domande.

Comunicazione green e wordwashing

Le risposte corrette per gestire i social in modo sostenibile sono essenzialmente queste:

  1. vogliamo preservare l’ambiente digitale? Produciamo dei contenuti sensati e che lavorano su obiettivi ben precisi;
  2. vogliamo immettere valore nella catena produttiva? Partiamo sempre dal target e chiediamoci di cosa ha bisogno: i contenuti divertenti devono essere una “pausa”, non la prassi;
  3. vogliamo parlare di sostenibilità concreta? Assicuriamoci di conoscere bene il nostro impatto (o quello dell’agenzia) prima di sbilanciarci con informazioni che potrebbero mettere a rischio la nostra credibilità.

 

Esistono mille altri modi per costruire una comunicazione “sostenibile”, “efficace” ed evitare l’uso di queste stesse parole in modo spregiudicato. Quali sono i tuoi? Vediamoci su Linkedin!