Scopri l’importanza crescente che le IA rivestono nel voice search marketing e come vendere di più tramite le ricerche vocali.
Le ricerche vocali sono una modalità di ricerca informazioni entrata prepotentemente nella vita quotidiana delle persone. Stando a quanto riferisce Google, già il 27% della popolazione mondiale si serve di ricerche vocali su dispositivi mobile.
Non è il caso di nascondersi dietro a un dito. Il voice search marketing è il futuro, anzi, è il presente!
Perché le ricerche vocali stanno prendendo piede (e non possiamo farne a meno)?
Prima di tutto, chiariamo di cosa stiamo parlando. La ricerca vocale (voice search) è una tecnologia che attua il riconoscimento della voce e che consente di eseguire ricerche online senza bisogno di digitare il testo all'interno del motore di ricerca, ma semplicemente esprimendo a voce ciò di cui si ha bisogno.
L’assistente vocale del dispositivo (Google Assistant, Alexa, Cortana, Siri) al quale si esprime la ricerca interpreta la domanda formulata e fornisce i risultati ritenuti attinenti.
Chiaramente, si tratta di una modalità di ricerca informazioni che viene utilizzata esclusivamente (o quasi) sugli smartphone. Gli assistenti vocali, forti di una tecnica di comprensione del linguaggio realizzata con avanzate tecniche di machine learning, permettono di risparmiare tempo e di esprimere ricerche complesse e discorsive.
Svolgere ricerche con la voce è decisamente intuitivo e alla portata di tutti. Anche se le tecnologie text-to-voice a oggi non sono ancora perfette, sono ugualmente utili strumenti che hanno un peso rilevante nella vita di ciascuno di noi.
Pensiamoci un attimo. I motori di ricerca hanno il compito di restituire risorse che si avvicinano il più possibile alle ricerche espresse dagli utenti. Se tali query (ricerche eseguite online) ora vengono espresse a voce, in modi molto più variegati rispetto a un tempo, anche i risultati forniti da Google & co. dovranno cambiare per adeguarsi a questo nuovo paradigma. Il che significa che tutti coloro che vendono anche grazie a Google dovranno seguire con interesse l’evoluzione di questi meccanismi.
Secondo uno studio presentato da Google:
- Il 40% utilizza la ricerca vocale per chiedere indicazioni.
- Il 39% utilizza la funzione per dettare un messaggio di testo.
- Il 32% lo fa per fare una telefonata.
- Il 23% degli adulti americani utilizza la ricerca vocale "quando cucino".
- Il 51% dei teenager (e il 32% degli adulti) utilizza la ricerca vocale "solo per divertimento".
- Il 27% utilizza la ricerca vocale per controllare il meteo.
Gli assistenti vocali ci aiutano o ci spiano?
L’intelligenza artificiale è ora sufficientemente avanzata da interpretare il significato delle ricerche degli utenti e da restituire risposte pertinenti a quanto richiesto. Basta rivolgersi all’assistente vocale del dispositivo con la giusta espressione (“Hey Google”, “Hey Siri”, ecc.) ed esporre la domanda, cosicché il nostro amico virtuale provveda a leggerci oppure a presentare a schermo la risposta desiderata
Ma, a conti fatti, se i nostri telefoni ascoltano continuamente quanto diciamo, siamo del tutto privi di privacy? Non è esattamente così. Chiaramente i dispositivi devono poter sentire cosa viene detto nei dintorni, per potersi attivare a comando, ma esiste una “barriera all’ingresso” che viene disattivata alla ricezione dell’apposita formula. In assenza di ciò, esso riceve ma non interpreta quanto viene detto. Tale limite viene disattivato quando inviamo al vocal assistant l’apposito comando: il dispositivo entra così in modalità di interpretazione dei suoni che capta per poter fornire una risposta ai comandi forniti. Certo, può anche succedere che l’assistente si attivi quando pronunciamo "Hey Google” o “Hey Siri” nell’ambito di un discorso, ma questa è un’altra faccenda!
Voice search marketing: come sta modificando il mercato
Il voice marketing è una strategia di web marketing che appare imprescindibile per le aziende che operano online.
Secondo un report di statista, il mercato di riconoscimento vocale crescerà da 10,7 miliardi di dollari dal 2020 al 27,16 miliardi di dollari nel 2026.
Non si tratta semplicemente di un’estensione delle comuni attività di ricerca in rete, quanto di una vera e propria rivoluzione nell’ambito del mercato online.
Un’altra chiave di lettura interessante dal punto di vista SEO è che le ricerche eseguite a voce tendono a essere articolate e poste in tono informale, un consistente allontanamento dal paradigma classico che vedeva la digitazione di formule preimpostate (come quelle suggerite da Google Suggest). Le persone, specialmente le nuove generazioni, vantano una presa di coscienza delle immense possibilità messe a disposizione da queste recenti tecnologie.
Ogni persona può servirsi di espressioni e modi di dire differenti per definire i prodotti e servizi dei quali ha bisogno. Le parole chiave di coda lunga sono soltanto i “mattoncini” di formule lunghe e complesse, che le persone hanno tutto l’interesse a utilizzare per trovare soluzioni meglio rispondenti alle proprie necessità. Utilizzare un linguaggio e un tone of voice meno tecnici/formali e più vicini a quelli che utilizzano i propri utenti può rivelarsi una strategia vincente. Allo stesso modo sfruttare gli UGC (User Generated Content) nell’ambito delle recensioni di prodotto può creare un’elevata attinenza tra query e contenuti presenti nella pagina di destinazione.
I brand possono servirsi delle tecnologie vocali per promuovere molti tipi di prodotti e servizi. Come riporta sempre Google, il 51% delle persone a partire da 55 anni ama formulare ricerche vocali siccome ciò permette loro di ottenere istantaneamente risposte e formazioni.
Gli assistenti vocali diventano ogni giorno più evoluti e meglio capaci di interagire con una varietà di linguaggi e formule espressive. Come possiamo trarre beneficio da questa tendenza grazie all’intelligenza artificiale?
Strategie di Voice Marketing con IA
L’ottimizzazione SEO per gli assistenti IA, i quali stanno prendendo piede su un numero sempre maggiore di dispositivi non pensati in origine per svolgere ricerche, richiede una certa dose di competenze specialistiche per sfruttare appieno questo trend.
Le intelligenze artificiali permettono di mettere a punto sistemi di customer care che permettono, ad esempio attraverso chatbot nel sito, di seguire le richieste dei potenziali clienti, fornire loro informazioni oppure indirizzarli verso appositi operatori. Grazie ai sistemi automatizzati si possono ottenere feedback in grado di migliorare a propria volta il servizio erogato, fidelizzare più facilmente la clientela, ridurre il tempo necessario per lo svolgimento delle attività e aumentare quello a disposizione per svolgere attività più produttive.
I contenuti web possono essere ripensati per rispondere in maniera più stringente alle ricerche espresse a voce. Introdurre nelle proprie app della tecnologia di riconoscimento vocale può aiutare i responsabili di marketing a comprendere meglio cosa cercano le persone e cosa si aspettano dai prodotti.
Le schede di Google Business Profile sono strumenti essenziali per rispondere alle ricerche di negozi e attività locali nei pressi di chi pronuncia ricerche condite di “vicino a me”. Ricordati quindi di fornire tutte le informazioni possibili per rendere la tua scheda GBP rilevante per ricerche locali espresse a voce. Indirizzo, numero di telefono, orari di apertura, giorni di chiusura, servizi offerti ecc.
Creare contenuti SEO oriented pensati per rispondere a specifiche esigenze di ricerca locale è un buon modo per aumentare la visibilità di un portale per una determinata area geografica. In questo modo i negozi fisici legati agli ecommerce possono mettere a punto efficaci strategie drive to store per incrementare le visite e di conseguenza le vendite, a partire dai contenuti online. Demandsage riporta che circa il 58% dei clienti si serve di ricerche vocali per trovare un’attività locale.
I dati strutturati sono un’importante configurazione per aumentare la capacità dei motori di ricerca di interpretare le informazioni fornite dai siti web. Grazie a questi dati si possono ottimizzare i contenuti di un portale rendendoli più facilmente comprensibili ai motori di ricerca, e creare risultati più rilevanti in serp, aumentando di conseguenza il traffico organico di utenti in target. Con i dati strutturati è possibile anche contestualizzare le FAQ, presenti in varie posizioni del sito, in modo da aiutare i motori di ricerca a identificare più facilmente le risposte alle possibili domande espresse a voce.
Come abbiamo visto, le abitudini delle persone in fatto di ricerche online si stanno modificando prepotentemente. L’intelligenza artificiale può aiutare i brand a creare contenuti in grado di rispondere alle ricerche vocali come informazioni sulle attività del territorio, risposte a domande frequenti, estrapolare long tail keyword a partire dalle quali realizzare testi human friendly. Non dobbiamo delegare tutto il processo creativo agli strumenti automatizzati come ChatGPT, quanto servircene con intelligenza per ottimizzare il tempo necessario nella creazione dei contenuti, liberando risorse da dedicare alle fasi realmente in grado di fare la differenza.